TORINO – La Thyssenkrupp, l’acciaieria torinese dove il 6 dicembre hanno perso la vita tra le fiamme sette operai, è di nuovo sul banco degli imputati. La Fiom denuncia: ai lavoratori che lasciano l’azienda, perché hanno trovato un nuovo lavoro o per entrare in mobilità, fa firmare un verbale. Nascosto nel testo, articolato e di difficile lettura, c’é l’impegno a non costituirsi parte civile, ma anche a non ricorrere contro eventuali responsabilità penali dei dirigenti.
Ma l’azienda, in serata, replica: sono clausole che hanno "lo stesso contenuto e gli stessi riferimenti da molti anni, anche quando i siti produttivi di Terni e di Torino sono appartenuti a diversi azionisti, anche pubblici". E ricorda che "i verbali vengono sottoscritti, ricorrendone le condizioni, in funzione di conciliatori, da un rappresentante delle associazioni datoriali e da uno delle organizzazioni sindacali di categoria". Il verbale è già stato firmato da una trentina di lavoratori. I legali, che si preparano alla costituzione parte civile di tutti i lavoratori in forza alla Thyssen al momento dell’incendio, sono sul piede di guerra. "Chiederemo che venga riconosciuto che quel verbale firmato dai lavoratori non possa essere inteso come una rinuncia a un diritto. L’azienda ha travalicato i limiti", spiega l’avvocato Elena Poli. La Fiom parla di "un fatto gravissimo" e, insieme agli altri sindacati, conferma l’intenzione di costituirsi parte civile. "Se la Thyssen – dice il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo – utilizzava questo verbale già prima della strage, nasce il sospetto che avesse interesse a cautelarsi. Se invece è stato modificato, ci troviamo di fronte a un’azienda che tenta di sottrarre ai lavoratori un diritto, quello di costituirsi parte civile. In ogni caso, per noi sono atti non validi, lavoreremo perché vengano rimossi gli effetti". Per il leader nazionale della Fiom, Gianni Rinaldini, che invita i lavoratori a non firmare, "é un fatto gravissimo che arriva all’indomani della tragedia della Thyssenkrupp e conferma l’atteggiamento di assoluta arroganza dell’azienda e mancanza di ogni forma di sensibilità, soprattutto tenuto conto del procedimento giudiziario in corso nei confronti dei dirigenti della multinazionale. Il sindacato proseguirà la costituzione di parte civile contro la Thyssenkrupp". Duro anche il giudizio espresso da Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom. "Questa vicenda – afferma – dimostra che i dirigenti della Thyssenkrupp sono dei mascalzoni e bisogna fare il possibile perché abbiano la sanzione che meritano". (Fonte ANSA)