”se la fiat con vere e proprie liste di proscrizione avvia al reparto-confino del polo logistico 316 operai sindacalizzati ed invalidi, richiedere alla fiat un accordo di ‘garanzia’ per questi lavoratori (come fanno i sindacati confederali e tutti gli altri ad esclusione dello slai cobas) significa accettare di fatto le scelte aziendali di discriminazione e trasferimento punitivo di massa vietate dallo stesso statuto dei lavoratori”.
Per questi motivi lo slai cobas (che con 100 iscritti trasferiti dalla fiat al reparto confino della logistica e’ il sindacato maggiormente colpito a fronte delle poche decine di iscritti appartenenti a tutte le altre sigle confederali e non) non si e’ presentato alla riunione di ieri con la fiat ne’ ha partecipato alla manifestazione di poche decine di persone che richiedevano di incontrarsi con la fiat e svolta ieri in piazza dei martiri a napoli) ed ha gia’ predisposto l’attivazione delle procedure di legge per l’immediata attivazione di un ricorso giudiziario d’urgenza ex art. 28 l. 300/1970 con le richieste di repressione della grave condotta antisindacale messa in atto dalla fiat e di immediato rientro – ai posti di lavoro precedentemente occupati – di tutti i 316 lavoratori discriminati.
gia’ 100 lavoratori hanno impugnato e contestato alla fiat, congiuntamente al sindacato, “il provveddimento di trasferimento geografico e di mutamento delle mansioni in quanto illegittimo, irrituale e discriminatorio e richiesto, ai sensi di legge, la specificazione dei motivi del provvedimento setsso, cio’ anche con riferimento ai criteri di scelta adottati nell’individuazione dei lavoratori destinati all’unita confino’ di nola”.
Slai cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate – Pomigliano d’Arco, 17/4/2008