1 maggio 2008

Come di consueto, anche quest’anno CGIL, CISL e UIL hanno organizzato il solito concerto per il Primo maggio. Quella che dovrebbe essere una data di lotta e di risposta agli attacchi che tutti i giorni i lavoratori subiscono come sempre è stata trasformata in una mera kermesse musicale.

Il tema a cui quest’anno è stata dedicata la “festa” è la SICUREZZA SUL LAVORO.

Dopo l’incidente della Thyssen, e guarda caso in prossimità delle elezioni, l’argomento morti sul lavoro è ritornato di scottante attualità, spesso presente sui giornali e nelle dichiarazioni dei politici. Ma in Italia tutti i giorni si muore o si subiscono gravi infortuni sul posto di lavoro, e spesso questi incidenti avvengono nel silenzio più assoluto di media e istituzioni. Si muore o si rimane invalidi perché sfruttati, perché precari, perché assunti in nero. Si muore sul lavoro perché i padroni risparmiano sulle più banali misure di sicurezza (mentre i loro profitti aumentano ogni anno di più), ma soprattutto perché i tempi della produzione non consentono l’effettiva applicazione di tali misure.

Dal palco di Roma questo Primo maggio Angeletti, Bonanni e Epifani hanno chiesto più attenzione al problema della sicurezza sul lavoro. In realtà poco o niente fanno per salvaguardare i diritti dei lavoratori. Recentemente si sino fatti più pressanti gli inviti alle aziende da parte dei sindacati e di alcuni politici, a rispettare le norme di sicurezza. Ma cosa si nasconde dietro questa “improvvisa” attenzione al tema della sicurezza?

In realtà la vera intenzione è quella di riuscire a rendere la sicurezza un settore in cui investire, un settore da cui si possa trarre profitto (vedi le recenti dichiarazioni dell’ex ministro Damiano). La vera intenzione è quella di risolvere il problema affidando alle aziende stesse il compito di controllare il rispetto delle norme in materia di sicurezza. I diritti dei lavoratori e la loro stessa vita possono essere sacrificati in nome del profitto.

Facciamo in modo che il Primo maggio non sia una semplice ricorrenza, ma un momento centrale all’interno di un percorso di lotta volto alla difesa dei diritti di tutti i lavoratori.

 

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